Un microfono dinamico ha al suo interno un elemento metallico (detto diaframma) inserito in un campo magnetico. Un cambiamento nella pressione dell’aria fa vibrare il diaframma, i cui movimenti generano un segnale elettrico. La presenza di un condensatore è invece la cifra caratterizzante della seconda categoria di microfoni: questo è composto da due lamine (armature), una delle quali è mobile e quindi sensibile alle variazioni di pressione che un suono genera nell’aria. Diversamente dai microfoni dinamici, quelli a condensatore necessitano di un alimentatore: l’alimentazione è infatti necessaria a polarizzare il condensatore, e solitamente viene fornita dal cavo di connessione al mixer. Per questo motivo è normalmente definita “phantom power”.
A livello di utilizzo, i microfoni dinamici sono molto versatili, e vengono impiegati soprattutto durante i concerti dal vivo, gli eventi, o per microfonare gli amplificatori degli strumenti elettrici. Sono molto resistenti e riproducono fedelmente il suono, oltre ad essere i microfoni più economici: se ne possono acquistare di buon livello con una cifra che oscilla fra i 100 e il 150 euro.
Ecco una videorecensione tratta da YouTube di un microfono dinamico molto diffuso, loShure Beta 57A:
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